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municipioQuesto è l’ultimo post del blog Assessora per caso. Da domani questa esperienza sarà comunque finita, perché, anche in caso di  vittoria e di un’eventuale riconferma del ruolo, non sarei più lì “per caso”.

Sono stati due anni intensi. Stimolanti e coinvolgenti come poche altre esperienze della mia vita. Ho messo tutto il mio impegno per cercare di portare avanti quello che credo sia l’interesse della comunità con i principi fermi della correttezza e del rigore.

Ho raggiunto i miei obiettivi? No, o almeno non del tutto.

All’inizio di questa vera e propria avventura mi dicevo pronta a mettercela tutta. L’ho fatto, mettendo questo impegno al centro della mia vita.

I numeri sono lusinghieri, certo, ma i numeri non rappresentano l’intera realtà. Perché anche quando si lavora per questioni ideali – come per me è la difesa dell’ambiente – strappare risultati concreti senza cambiare la cultura e la mentalità è una vittoria a metà.

Ammetto che i momenti di frustrazione hanno messo a dura prova la mia ferma intenzione di lottare perché quella diffusa disattenzione per l’ambiente – spesso frutto di una rassegnazione che non meritiamo di subire né di provare – si trasformasse in orgoglio per la cura del proprio territorio. So che sono molti a pensarla come me e molti hanno dedicato qualche minuto del loro tempo per farmelo sapere, con messaggi, email o piacevoli chiacchierate.

Ci sono stati anche degli insoddisfatti (e anche degli arrabbiati), ma ho sempre provato a capire le loro ragioni e di valutare con la massima serenità se il loro disagio potesse essere risolto senza per questo mettere a repentaglio un sistema che doveva funzionare per tutti. A volte ci sono riuscita, altre no.

È stato doloroso che nella campagna elettorale si siano usati questi insoddisfatti come emblema della cattiva amministrazione degli ultimi 10 anni. Ed è stato ancor più amaro constatare che siano stati strumentalizzati proprio da chi, almeno a parole, si dice promotore di azioni positive (anche in campo ambientale).

Ci sta tutto, in campagna elettorale, anche distorcere la percezione dei fatti per portare sostegno alla propria parte. Quello che non posso accettare, però, è cavalcare l’innata pigrizia di cui soffriamo tutti come giustificazione per demolire il lavoro dell’altra parte, arrivando a promettere cambiamenti irrealizzabili quando non completamente illegali.

Ma con oggi tutto questo finisce. Comunque vada, da domani sarà diverso. Perché potrei essere una normale cittadina che continuerà a fare il suo dovere civico e politico per cercare di migliorare anche di pochissimo la comunità in cui vive o potrei ancora avere la possibilità di proporre le mie idee e farlo insieme a una sindaca altrettanto motivata e a una maggioranza che ha il sostegno di moltissimi concittadini. Non nego che questa seconda opzione è quella che preferisco, ma non rinuncerò comunque all’impegno di fare la mia parte.

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