Focus rifiuti: farmaci scaduti

Come NON buttare i farmaci scaduti

Come NON buttare i farmaci scaduti

Fra i rifiuti ritirato attraverso il servizio di raccolta differenziata ci sono i farmaci scaduti.
Siamo costretti ad acquistare confezioni di farmaci troppo grandi rispetto alle nostre necessità e decine di pillole o flaconi mezzi pieni di medicinali restano nei nostri armadietti per mesi o anni senza che ne abbiamo di nuovo bisogno.
Tuttavia, i medicinali non possono essere gettati fra i rifiuti domestici perché possono contenere ingredienti pericolosi o tossici se trattati con i normali metodi di gestione della spazzatura.
Per questo motivo possiamo portare i nostri farmaci scaduti all’Ecocentro o metterli negli appositi contenitori fuori dalle farmacie del paese.
Un solo accorgimento: le scatole e i foglietti illustrativi (i cosiddetti “bugiardini”) devono essere messi nel nostro bidone bianco: sono di carta e vanno separati come tutti gli altri rifiuti di questo materiale.
Nel contenitore dei farmaci devono essere messi solo i flaconi o i blister.
Se il contenitore è pieno non lasciare mai i farmaci fuori o sopra, ma è obbligatorio riprenderli (o portarli all’Ecocentro). È importantissimo che i farmaci non restino alla portata di chiunque passi nelle vicinanze: la nostra leggerezza potrebbe essere pericolosissima, per esempio, per un bambino che, curioso, potrebbe ingerirli.
Siamo tutti e sempre responsabili dei rifiuti che produciamo. Stiamo attenti a come li gettiamo via!

E se le buste non mi bastano?

marchi compostabili

marchi compostabili

Arrivano spesso in Comune domande o lamentele sulla fornitura annuale di buste consegnata nei kit RD.

Le più frequenti riguardano le buste per l’umido organico, dal momento che parte della fornitura delle buste per l’umido organico si è rivelata difettosa. Recandosi al Cantiere di Formula Ambiente (localizzazione Google Maps: http://goo.gl/maps/vKPgI) si possono riportare le buste difettose e averne di buone in sostituzione. Inoltre, l’Amministrazione Comunale ha stabilito che sarà anche consentito usare le buste compostabili vendute o distribuite dagli esercizi commerciali. Gli operatori hanno avuto disposizioni di “bollinare” solo l’umido organico conferito in contenitori diversi dal nuovo bidone marrone da 25 litri o contenuto in buste non compostabili. Ciò potrà anche risolvere il problema della dimensione ridotta delle buste che potrebbero non essere sufficienti fino alla fine dell’anno.

La fornitura delle buste per il secco e la plastica è commisurata al numero dei passaggi annui e, considerando che la distribuzione è avvenuta qualche mese dopo l’inizio dell’anno, finire le buste troppo presto dovrebbe succedere solo in casi sporadici. In particolare per quanto riguarda la frazione secca sono state consegnate 110 buste di capacità superiore ai 100 litri ciascuna: è innegabile dunque che tutte insieme costituiscono un volume notevole. Tranne rari casi (ad esempio, le famiglie molto numerose), la dotazione è sufficiente per tutto l’anno. Consumare le buste con molto anticipo rispetto al previsto significa che si commettono errori nella separazione dei rifiuti.

Il secco indifferenziato, infatti, è la parte residuale della raccolta differenziata e dovrebbe essere inferiore alle altre frazioni. Una produzione di secco troppo alta significa sempre che troppi materiali riciclabili non vengono correttamente separati.

A Sestu siamo molto indietro rispetto ai parametri di legge (e ai risultati di altri comuni simili per numero di abitanti e tipologia di raccolta dei rifiuti): a giudicare dalle analisi fatte sui conferimenti dei cittadini sestesi il secco ancora costituisce oltre il 36% dei nostri rifiuti totali. Dobbiamo tutti fare uno sforzo per abbassare questa percentuale.